IL VENTO CAMBIA, IL TANFO RESTA…

Ancora una volta ci troviamo ad assistere all’ennesima farsa cittadina, la campagna elettorale. Siamo tutti invitati a partecipare al siparietto finale di due enormi sacchi di merda. Il primo è Bersani, segretario del PD, partito responsabile e complice in guerre sanguinarie, devastazione del territorio per realizzare piccole e grandi opere appaltate ai suoi affiliati, peggioramento delle condizioni lavorative e aumento del controllo sociale e della repressione del dissenso. Il secondo, Doria, nobile genovese dal sorriso smagliante, rappresenta il tentativo di realizzare a Genova quello che la sinistra ha fatto a Milano con Pisapia: presentare un personaggio “nuovo” e non legato alle vecchie gerarchie di partito per creare un contorno di fiducia e appoggio anche tra i delusi dalla politica, acclamandolo come rinnovatore e ripulitore onesto per una nuova giunta all’insegna della modernità.

Pisapia, dopo essersi preso i voti di centri sociali e altri pagliacci della “sinistra radicale”, ha mostrato il vero volto del potere aumentando il costo del biglietto per i mezzi pubblici e sgomberando con la forza le case dei più poveri per preparare la città meneghina all’Expò delle mafie.

Allo stesso modo Doria non nasconde nel suo programma la volontà di realizzare le grandi opere come Terzo Valico (TAV) e Gronda riproponendo l’inganno di rendere partecipi i cittadini dello “sviluppo” del territorio, di poter in qualche modo aver voce in capitolo sulle decisioni che verranno comunque applicate sulla pelle di tutti. Egli ritiene “apprezzabile il metodo partecipativo per cercare soluzioni a problemi complessi utilizzate dall’ amministrazione uscente” che conosciamo bene. Nonostante le proteste degli abitanti del Ponente Genovese i cantieri sono già avviati e comporteranno in futuro l’abbattimento di case abitate e lo sfratto della scuola elementare Villa Sanguineti di Fegino successivamente adibita a uffici per l’Alta Velocità.

Tutto ciò è in linea con quello che il PD e la cricca di imprenditori loro amici tenta di fare in Valsusa, dove chi si oppone ai lavori subisce l’invasione militare dei suoi territori, viene picchiato e gasato col CS dalle forze dell’ordine, denunciato, imprigionato fino anche a finire “suicidato” (come Sole e Baleno morti in carcere e ai domiciliari perchè contrari alla TAV).

Il nostro invito a disertare le urne non ha fondamenti democratici o legalisti. Invitiamo a sabotare il voto non perchè questa classe politica non ci aggrada o perchè ne vorremmo una magari più giovane o con una fedina penale più pulita.

L’ elettore auspica il buon governo e il cambiamento, magari anche radicale, del sistema attuale riponendo la fiducia nel nuovo politico che come sempre annuncia grandi miglioramenti. Gli aspiranti sabotatori della macchina democratica sognano invece di rovesciarlo e di abbatterlo. Ogni elettore, con la sua scelta di recarsi al seggio, non solo contribuisce attivamente alla costruzione della fiducia negli stessi partiti e nello stesso sistema responsabile delle miserie della sua vita, ma annulla completamente la propria individualità. Delegando ai potenti, con una crocetta sulla scheda, i cambiamenti che vorrebbe vedere, ripone in loro ogni sua speranza di modifica del presente, per quanto squallida o limitata possa essere l’aspettativa di un votante.

Crediamo che ciò di cui abbiamo bisogno,come l’esigenza pratica di impedire la realizzazione di un’opera che nuoce alla popolazione e arricchisce i padroni, vada soddisfatto contando esclusivamente sulle forze nostre e dei complici che incontreremo lungo il percorso. Delegare a partiti, liste civiche, comitati o portavoci la realizzazione delle nostre necessità (che spesso non va oltre la piagnucolante elemosina di esse) è un gesto che non ci appartiene.

Ci appartiene invece una valle in lotta sulle barricate, chi ruba la merce, viaggia senza pagare, occupa case, reagisce alla prepotenza della polizia, strappa i manifesti elettorali, scrive sui muri, chi sceglierà di andare al mare il 6 e il 7 maggio.

Ci scalda il cuore incontrarci, conoscerci e autodeterminare le nostre esistenze.

Comments are closed.