Cena benefit No Tav / 8 febbraio

Favolosa cena greca con opzione vegan per sostenere il progetto di un disco creato da Kalashnikov Collective + Serpe in Seno & RadioCane Milano benefit arrestati NoTav.

A scanso di equivoci: durante la cena non suoneranno Kalashnikov e Serpe in seno! Il disco verrà presentato, una volta finito, a Pellicceria più avanti…

Il costo della cena è di 12 euro.

Prenotazioni entro giovedì 5 alla mail giustiniani19@canaglie.org, specificando se si vuole l’opzione vegana.
disco bello

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

TATTOO CIRCUS BENEFIT NO TAV | 11/12 OTTOBRE @ PELLICCERIA OCCUPATA

DUE GIORNI DI TATTOO E PIERCING a PREZZI POPOLARI! dalle 10 alle 18

distro, food, bar, 
a seguire concerti
con
TEMPLE OF DUST
FLIC DANS LA TETE
CHANFRUGHEN

L’intero ricavato andrà alla cassa NOTAV per sostenere i 7 compagni arrestati con l’accusa di terrorismo.
CHIARA, CLAUDIO, MATTIA, NICCOLO, GRAZIANO, LUCIO, FRANCESCO LIBERI !

Per info, contatti, proposte : giustiniani19@canaglie.org | FB:  pellicceria occupata

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tattooWEB-04

 

 

 

 

Sorvegliarci è impossibile!!

sorvegliarciOggi, lunedì 17 marzo, su richiesta del procuratore Vincenzo Scolastico, della Digos e carabinieri di Genova, si è tenuta l’udienza presso il Tribunale di sorveglianza per il provvedimento di sorveglianza speciale (articolo 1) a carico di un compagno e una compagna genovesi. La richiesta sottolinea la necessità di applicazione anche dell’obbligo di dimora a Genova per tre anni, in aggiunta alle “normali” restrizioni della libertà già previste dall’articolo.

Mentre il collegio si è riservato di decidere, fuori dal tribunale si è radunata una presenza solidale ai due compagni, particolarmente attivi nelle lotte di opposizione all’Alta Velocità e al Terzo Valico.

“Sorvegliarci è impossibile! Le lotte non si fermano” è quanto recitava lo striscione del presidio.

Nel frattempo, approfittando della pausa pranzo degli operai del neo cantiere di Trasta, in Val Polcevera (nel terreno espropriato solo la settimana scorsa), decine di metri di recinzione sono stati divelti.

Le lotte non si fermano, appunto!

Solidarietà a Mattia e Sofia.

CENA BENEFIT PER I COMPAGNI NOTAV ARRESTATI CON L’ACCUSA DI TERRORISMO

ok cenaPER CHIARA, MATTIA, CLAUDIO, NICCO,
ARRESTATI IL 9 DICEMBRE CON L’ACCUSA DI TERRORISMO.

SABATO 22 FEBBRAIO CENA C/O CASA OCCUPATA IN VICO SUPERIORE DI PELLICCERIA 1, GENOVA

MENU’ CARNIVORO E VEG A 15 EURO

PRENOTARE ENTRO IL 20 FEBBRAIO ALLA MAIL GIUSTINIANI19@CANAGLIE.ORG

TERRORISTA E’IL TAV
SABOTARLO E’GIUSTO

19/2 Incontro NoTav – Il Diritto e l’immaginario

ovvero come il Diritto è il binario su cui il treno della Democrazia deve correre ferreo e veloce

interverranno dalle 16.45 pressol’aula 4 L della facoltà di Architettura, stradone Sant’Agostino, centro storico:

– Nicola Bucci :::: “diritto, violenza e stato d’eccezione”

– Massimo Capitti :::: “stato di necessità e legittima difesa”

– Maurizio :::: comitato alta Valsusa – Radio NoTav

diritto&immaginario

CONCERTO VITO E LE ORCHESTRINE BENEFIT NO TERZO VALICO | GIOVEDì 13 FEBBRAIO

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Il 9 dicembre scorso Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò sono stati arrestati per un’azione condotta nel maggio precedente contro il cantiere del TAV di Chiomonte in cui erano stati danneggiati dei macchinari. L’accusa, “attentato con finalità di terrorismo” (art.270 sexies), è volta a stroncare la resistenza valsusina e, in prospettiva, qualsiasi lotta si opponga a quanto deciso dai poteri economici e politici. Il 22 febbraio prossimo è stata indetta una giornata di mobilitazione nazionale ognuno sul proprio territorio contro l’alta velocità e la repressione. Ne va della libertà di tutti. Terrorista è chi devasta e saccheggia i territori e la vita di chi li abita.

GIOVEDì 13 FEBBRAIO, C/O LA CASA OCCUPATA DI VICO SUPERIORE DI PELLICCERIA, ALLE 19.30 APERITIVO E DALLE 21 CONCERTO DI VITO E LE ORCHESTRINE,
BENEFIT PER IL MOVIMENTO NOTAV NOTERZOVALICO!

VENITE A BERE UN BICCHIERE E SENTIRE BUONA MUSICA!

Serata punk-hc / solidarietà ai compagni detenuti NOTAV

rankoremucopus

Solidarietà ai compagni No Tav!!!

Chiara, Claudio, Mattia, Niccolò arrestati con l’accusa di aver partecipato ad un’azione di sabotaggio al cantiere di Chiomonte in Val Susa nel maggio 2013.

Giobbe agli arresti domiciliari per fatti risalenti al novembre 2012 avvenuti sempre a Chiomonte.

Operazioni repressive che mirano ad indebolire le lotte, a separare e isolare i compagni come fossero corpi estranei dai contesti in cui vivono, agiscono e lottano quotidianamente.

Di fronte a tutto ciò non si può che continuare nella strada intrapresa, sabotare l’esistente, confliggere, desiderare e lottare ancora più determinati.

Al fianco di tutti i compagni arrestati e inquisiti.

Liberi tutti!!

L’eco della valle arriva in città

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Molto è già stato detto sulla Tav, sul Terzo Valico e sulle ragioni del No, e tante altre volte vanno ribadite per distogliere le coscienze dalla propaganda nazionale. La popolazione si rende conto di ciò che sommariamente vogliono dire le Grandi Opere: esproprio di terra e/o case ai residenti ed eventualmente di un pezzo del loro cuore; ridefinizione di un territorio, delle sue abitudini, della sua natura in cambio di quel deserto esistenziale fatto di cemento, rumore e inquinamento, che stiamo imparando a conoscere ovunque. Distruzione di un habitat naturale e sociale, insomma.

Quello che alcuni, magari semplificando un po’, definirebbero un panorama di merda.

Ad arricchirsi ovviamente saranno i soliti: la vasta cricca di chi specula sui grossi spostamenti di denaro. Qualcuno ci guadagna subito, altri investono per rifarsi poi con gli interessi. La grande opera rappresenta dunque un grosso spostamento di denaro, ancor prima della sua reale costruzione. Prevede un continuo spostamento di materiali, guardie, e una volta conclusa magari radiazioni (Muos), o merci e manager. Sti cazzi! Per gli sfigati che non ci guadagnano nulla rimane la beffa di un trasporto pubblico abbandonato al grottesco magna-magna delle dirigenze, con frequenze e condizioni sempre peggiori e aumenti del costo del biglietto. La solita esistenza precaria.

Fra tutti questi flussi di soldi, militari e logistica arriviamo al totem della collusione fra la triade sindacale e i padroni: la mistificazione sui nuovi posti di lavoro. Già perché di lavori utili alla collettività ce ne sarebbero a bizzeffe al mondo, ma non sono finanziati. Nemmeno quelli di basilare manutenzione del territorio in cui viviamo, che potrebbero servire a prevenire alluvioni, frane ed esondazioni. Le grandi opere invece spostano banalmente del lavoro fuori città. E si tratta di un lavoro infame: quello contro altri lavoratori, parte dei grandi ed eterogenei movimenti d’opposizione: camionisti contro camionisti, facchini contro facchini, operai contro operai, operai contro contadini, e via dicendo. Sta suonando la sveglia, è tempo di ricordarsi cos’era e cosa vuol dire la solidarietà fra sfruttati, e decifrare, se ci fossero ancora dei dubbi, chi sono i servi e chi i padroni, per sapere a chi far pagare una volta per tutte il conto. Attenzione che scotta.

Le grandi opere quindi al momento sembrano creare più che altro distruzione, cementificazione, spostamenti e, per così dire, attriti. Che scenario! Tutto deve andare di corsa, il denaro, le merci, le quotazioni in borsa, la produttività, e anche noi. Per inseguire gli ingranaggi di un modello di sviluppo in crisi permanente – quella che pagano sempre i poveri – che tende a plasmare noi e quello che ci circonda a propria immagine e somiglianza: spostamenti sempre più veloci, città sempre più grandi, più smog, più stress, impotenza, solitudine, paura, accondiscendenza. E il Tav per unire le metropoli e mettere più velocemente in circolo la loro merda.

Non ci piace. Anche se siamo nati in città e forse ci siamo già sentiti come sabbia imprigionata nella grande clessidra che segna il tempo del nostro lavoro – un ciclo da una parte, un ciclo dall’altra – capiamo che l’alta velocità di una grande opera in valle è come l’alta velocità del progetto di metropoli e, più in generale di città moderna: sposta lavoratori da un quartiere o da un comune all’altro secondo l’offerta di lavoro flessibile, espropria per costruire centri commerciali, e intanto vende ai poveri elettrodomestici usa-e-getta e plastica della Ekom, ai ricchi le alte tecnologie in graziosi centri storici-vetrina, un po’ trasgressivi un po’ patinati, sicuramente cool, sicuramente smart, una volta ripuliti dalle persone.

Capiamo che il progetto dell’alta velocità non riguarda solo i territori dove passerà, ma riguarda ognuno di noi, perché è anche attraverso questi assestamenti che l’attuale sistema di sviluppo mafioso si riorganizza per sopravvivere. E’ giunta l’ora di scioperare dal posto di lavoro allora, dalla scuola, dal proprio ruolo nella normalità, per diffonderci come sabbia negli ingranaggi della produzione. Non ci rimane che bloccare la logistica, è ormai ovunque. Blocchiamo i suoi spostamenti ininterrotti, blocchiamo le merci, i manager che qui viaggiano da sempre in prima classe, i rastrellamenti delle guardie. Facciamolo per noi, per la nostra dignità calpestata, e per le valli in lotta, dove i tentacoli della metropoli cercano oggi di arrivare.

 

Casa Occupata di vico Pellicceria 1

Giovedì 25 luglio passeggiata NOTAV al cantiere del Terzo Valico

Giovedì ore 17.00 San Quirico in Val di Polcevera, davanti al Mercato dei Fiori
passeggiata verso il cantiere per i lavori del Terzo Valico, dove iniziano i lavori e sono presenti in forze carabinieri, celere e digos varia.

Invitiamo tutti a partecipare, anche con una presenza solidale al fianco degli arrestati (6 ai domiciliari, 1 con obbligo di dimora e 2 denunciati a piede libero) in Val Susa venerdì scorso alla passeggiata notturna contro il cantiere dell’Alta Velocità di Chiomonte.
Solidarietà agli inquisiti.
Libertà per tutti.

ALBERTO LIBERO! SOLIDARIETA’ AGLI ARRESTATI NO TAV!

Alberto è stato arrestato insieme ad altri otto militanti No Tav nella notte fra il 19 e 20 luglio presso il cantiere/fortino di Chiomonte dove lo stato, la mafia e la politica vorrebbero farla da padroni per garantire gli interessi dei pochi privati, attribuendosi inoltre il ruolo di difensori della democrazia a colpi di lacrimogeni, manganellate e ruspe devastatrici.

Alberto è un compagno anarchico, parte del movimento No Tav che si oppone allo scempio della Val Susa e alla prepotenza del capitalismo, per questo ha incontrato la violenza dello stato ed è criminalizzato per le sue convinzioni che manifesta in ogni giorno della sua vita.

Nella notte del suo arresto il corteo No Tav è stato aggredito in modo premeditato e violento da parte di polizia, carabinieri ed alpini che attendevano i manifestanti al di fuori delle reti del fortino… E’ stato un agguato in piena regola che si è trasformato in mattanza (con caviglie e braccia spezzate, teste squarciate da manganellate e la solita pioggia di lacrimogeni): il resto sono menzogne da spacciare attraverso i media e in particolare qualche servo giornalista senza dignità, con l’obiettivo di nascondere la verità.

La Val Susa è occupata militarmente come una zona di guerra: le truppe occupanti pretendono di fregiarsi del titolo di paladini della
democrazia mentre la popolazione vive in stato d’assedio permanente senza piegarsi all’arroganza di questo esercito.

Chi ha gli occhi aperti e la mente lucida ha ben chiaro ciò che succede e, come Alberto, ha scelto da che parte stare. È tanto più infame che per questa scelta venga aggredito, arrestato e infangato dallo stato.
Riflettere sui rischi per la libertà ed il futuro che comporta il triste laboratorio di repressione allestito in Val Susa è dovere di tutti. E di
conseguenza agire. Fin da ora.

Alberto uno di noi!
Liberi tutti! Lunga vita ai ribelli della Val Susa!
Ora e sempre NO TAV!

fuoricontrollo savona   –   ortiga savona   –  individualità genovesi   –

pellicceria occupata genova