Giovedì 25 luglio passeggiata NOTAV al cantiere del Terzo Valico

Giovedì ore 17.00 San Quirico in Val di Polcevera, davanti al Mercato dei Fiori
passeggiata verso il cantiere per i lavori del Terzo Valico, dove iniziano i lavori e sono presenti in forze carabinieri, celere e digos varia.

Invitiamo tutti a partecipare, anche con una presenza solidale al fianco degli arrestati (6 ai domiciliari, 1 con obbligo di dimora e 2 denunciati a piede libero) in Val Susa venerdì scorso alla passeggiata notturna contro il cantiere dell’Alta Velocità di Chiomonte.
Solidarietà agli inquisiti.
Libertà per tutti.

ALBERTO LIBERO! SOLIDARIETA’ AGLI ARRESTATI NO TAV!

Alberto è stato arrestato insieme ad altri otto militanti No Tav nella notte fra il 19 e 20 luglio presso il cantiere/fortino di Chiomonte dove lo stato, la mafia e la politica vorrebbero farla da padroni per garantire gli interessi dei pochi privati, attribuendosi inoltre il ruolo di difensori della democrazia a colpi di lacrimogeni, manganellate e ruspe devastatrici.

Alberto è un compagno anarchico, parte del movimento No Tav che si oppone allo scempio della Val Susa e alla prepotenza del capitalismo, per questo ha incontrato la violenza dello stato ed è criminalizzato per le sue convinzioni che manifesta in ogni giorno della sua vita.

Nella notte del suo arresto il corteo No Tav è stato aggredito in modo premeditato e violento da parte di polizia, carabinieri ed alpini che attendevano i manifestanti al di fuori delle reti del fortino… E’ stato un agguato in piena regola che si è trasformato in mattanza (con caviglie e braccia spezzate, teste squarciate da manganellate e la solita pioggia di lacrimogeni): il resto sono menzogne da spacciare attraverso i media e in particolare qualche servo giornalista senza dignità, con l’obiettivo di nascondere la verità.

La Val Susa è occupata militarmente come una zona di guerra: le truppe occupanti pretendono di fregiarsi del titolo di paladini della
democrazia mentre la popolazione vive in stato d’assedio permanente senza piegarsi all’arroganza di questo esercito.

Chi ha gli occhi aperti e la mente lucida ha ben chiaro ciò che succede e, come Alberto, ha scelto da che parte stare. È tanto più infame che per questa scelta venga aggredito, arrestato e infangato dallo stato.
Riflettere sui rischi per la libertà ed il futuro che comporta il triste laboratorio di repressione allestito in Val Susa è dovere di tutti. E di
conseguenza agire. Fin da ora.

Alberto uno di noi!
Liberi tutti! Lunga vita ai ribelli della Val Susa!
Ora e sempre NO TAV!

fuoricontrollo savona   –   ortiga savona   –  individualità genovesi   –

pellicceria occupata genova

Liberare tutti e vincere!

liberare e vincere

Questo lo striscione appeso sul ponte monumentale giovedì 18 luglio, in concomitanza con la prima delle due giornate di riesame delle misure cautelari applicate a dicembre per la “resistenza” allo sgombero della Casa Occupata Giustiniani 19, in cui si decide se riconfermare la detenzione domiciliare per 3 compagni e una compagna e l’obbligo di firma per altri cinque.

Poco dopo la comparsa dello striscione, i carabinieri hanno fermato e portato nella caserma Forte San Giuliano 4 compagni/e rilasciati senza denunce poche ore dopo.

 

Aggiornamento:

Il tribunale del riesame genovese si è pronunciato applicando l’obbligo di firma settimanale per cinque compagni (tra cui i quattro per cui si chiedevano i domiciliari) e annullando la misura delle firme per gli altri quattro. Il tutto ad un anno dai fatti.

 

“L’ULTIMA ERA”, Presentazione e dibattito

PRESENTAZIONE LIBRO “L’ULTIMA ERA”
Comparsa, decorso, effetti di quella patologia sociale ed
ecologica chiamata civilta’

di Enrico Manicardi

SABATO 20 LUGLIO
Presso la casa occupata di Vico di Pellicceria, GENOVA

ore 18 Presentazione e dibattito

ENERGIA SOSTENIBILE?

Esiste davvero l’energia pulita? Quanto costa costruire mega pale
eoliche in termini di devastazione ambientale, sfruttamento di
combustibile e materie prime, rifiuti da smaltire, distruzione di
habitat, ecc.? E chi ci guadagna davvero?
Abbiamo proprio bisogno di tutta questa energia in più? Chi e perche’
cerca di convincerci che esiste una “crisi energetica”?
Non avremmo invece bisogno di meno “progresso” visto che questo
significa devastazione, speculazione, distruzione della socialità, morti
sul lavoro, gravi patologie derivate dall’inquinamento ambientale?
Il capitalismo verde non e’ la risposta ai nostri bisogni, ma una delle
cause dei nostri problemi.

Abbandona la retta via. Diffondiamo autonomia

StampaIn un giorno di novembre, dopo una lunga estate e un caldo autunno passato tra sgomberi, sperimentazione, repressione ed autogestione, nasceva la Casa Occupata di vico Pellicceria 1. Abbiamo aperto il portone del palazzo per dare nuova vita e un nuovo senso a quella che era la Centrale Sip della Maddalena, ormai chiusa e abbandonata da oltre 15 anni. Ci siamo riappropriati di uno dei tanti spazi lasciati all’abbandono e al degrado perché viviamo l’emergenza abitativa sulla nostra pelle e non vogliamo più pagare affitti esorbitanti per pochi cupi metri quadrati, perché abbiamo bisogno di luoghi per incontrarci, socializzare, giocare fuori dalle logiche del consumo e della movida. Ci siamo presi ciò che è indispensabile per una vita degna di essere vissuta: una casa dove dormire, uno spazio dove vivere in comune, un posto dove organizzarsi per lottare. Ciò che vogliamo è condividere i nostri sogni e bisogni con chiunque li senta propri e abbia voglia di mettersi in gioco in prima persona. Siamo consapevoli che trasformare se stessi, attraverso la relazione con gli altri, sia il primo passo verso la trasformazione della realtà che ci circonda e opprime.

Per questo ci proviamo ed insistiamo nel provarci da anni. L’esperienza di Pellicceria nasce dopo altre occupazioni ed altrettanti sgomberi da parte delle autorità, e dopo il coinvolgimento e l’incrocio di percorsi di decine e decine di persone. Uno di questi sgomberi, quello della casa occupata di via dei Giustiniani 19, ha portato a qualcosa di più delle solite denunce: 4 arresti e 7 obblighi di firma in commissariato nel dicembre scorso. Se il tribunale del riesame ha deciso di rilasciare i compagni agli arresti, oggi, dopo 7 mesi, grazie all’insistenza del procuratore Scolastico, dovrà nuovamente pronunciarsi su questa situazione, con la possibilità che chi era ai domiciliari ci ritorni.

Di solito, dopo uno sgombero, gli occupanti se ne vanno. A volte occupano altrove, a volte si scoraggiano. Gli sgomberi servono a quello, sono operazioni politiche, come ogni operazione di polizia. Appena un’esperienza di vita prende troppo corpo, troppa consistenza, appena diventa anche solo un pochino pericolosa bisogna tagliarle la testa.

E quindi manganellano gli studenti in università, negano l’acqua a chi resiste sul tetto, buttano giù le scale, pisciano nelle stanze, come successo tre settimane fa a Milano, sporgono denunce, fanno partire processi infiniti. Lo chiamano “ripristinare l’ordine”, illudendosi, pensando che la situazione dopo uno sgombero possa tornare ad essere la stessa di prima. Ma non funziona mai perché la forza di un’occupazione non sta nelle mura dell’edificio occupato, ma nell’intensità della vita, nello spessore dei legami che gli occupanti costruiscono fra di loro, con gli abitanti del quartiere, con tutti quelli che in qualche modo alzano la testa e si danno da fare per resistere.

Il 18 e il 19 luglio 2013 il tribunale di Genova si pronuncerà nuovamente su arresti e misure cautelari richieste da Scolastico. Invitiamo tutti alle iniziative della casa occupata; ci troverete al cineforum, al coro, in palestra, in libreria, in ciclofficina, in taverna. Vi invitiamo a stare agitati, pur sempre vivaci, presenti nelle prossime iniziative di solidarietà, di lotta agli sfratti e di opposizione agli espropri in Valpolcevera per i cantieri del Terzo valico. Aiutateci a diffondere le informazioni ed il banner che troverete anche sul sito giustiniani19.noblogs.org.

Stiamo agitati.
NON SI PUO’ FERMARE IL VENTO!

Casa Occupata di vico Pellicceria 1
Maddalena Centro Storico Genova