CENA DI AUTOFINANZIAMENTO E PRESENTAZIONE DELLA PALESTRA POPOLARE ! VENERDì 7 FEBBRAIO

DALLE ORE 18 DI VENERDì 7 FEBBRAIO, PRESENTAZIONE DELLA PALESTRA POPOLARE PRESSO LA CASA OCCUPATA DI VICO SUPERIORE DI PELLICCERIA .

vola benefit colore copia

 

Vi aspettiamo alla serata di presentazione e autofinanziamento della palestra popolare in cui sono già partiti il corso di savate (lun e giov alle 18.30), le prove del corpo di ballo della murga dei vicoli (mart alle10.30 e merc alle19) e dei laboratori di autodifesa femminista.

 

Ci piacerebbe andare avanti con la ristrutturazione e accogliere anche altre proposte….per questa ragione nasce la serata a cui siete invitati!

 

L’edificio in cui si trova la palestra è uno spazio che abbiamo occupato un anno fà, uno dei tanti di questa città lasciati vuoti per anni ed anni. Lo abbiamo riaperto anche per condividerlo con tutti quelli che vogliono soddisfare i propri sogni e bisogni, per tutti quelli che, come noi, vogliono stravolgere questa società basata sullo sfruttamento, sul denaro e sulla distruzione.

 

Vi invitiamo a passare una serata in allegria Venerdi’ 7 febbraio

 

dalle 18 con la lezione aperta del Corpo di Ballo della Murga dei Vicoli

 

a seguire cena da leccarsi i baffi!  (12 euri) da prenotare entro il 4/02 a giustiniani19@canaglie.org specificando se menu veg o carnivoro

 

concerti con

 

Chicco  | chitarrista da strada finger picking guitar solos and other delights

 

e Barche a torsio  |   folk estremo in zeneize

 

+ dj set con Delirio Meticcio

 

Liberare tutti e vincere!

liberare e vincere

Questo lo striscione appeso sul ponte monumentale giovedì 18 luglio, in concomitanza con la prima delle due giornate di riesame delle misure cautelari applicate a dicembre per la “resistenza” allo sgombero della Casa Occupata Giustiniani 19, in cui si decide se riconfermare la detenzione domiciliare per 3 compagni e una compagna e l’obbligo di firma per altri cinque.

Poco dopo la comparsa dello striscione, i carabinieri hanno fermato e portato nella caserma Forte San Giuliano 4 compagni/e rilasciati senza denunce poche ore dopo.

 

Aggiornamento:

Il tribunale del riesame genovese si è pronunciato applicando l’obbligo di firma settimanale per cinque compagni (tra cui i quattro per cui si chiedevano i domiciliari) e annullando la misura delle firme per gli altri quattro. Il tutto ad un anno dai fatti.

 

Abbandona la retta via. Diffondiamo autonomia

StampaIn un giorno di novembre, dopo una lunga estate e un caldo autunno passato tra sgomberi, sperimentazione, repressione ed autogestione, nasceva la Casa Occupata di vico Pellicceria 1. Abbiamo aperto il portone del palazzo per dare nuova vita e un nuovo senso a quella che era la Centrale Sip della Maddalena, ormai chiusa e abbandonata da oltre 15 anni. Ci siamo riappropriati di uno dei tanti spazi lasciati all’abbandono e al degrado perché viviamo l’emergenza abitativa sulla nostra pelle e non vogliamo più pagare affitti esorbitanti per pochi cupi metri quadrati, perché abbiamo bisogno di luoghi per incontrarci, socializzare, giocare fuori dalle logiche del consumo e della movida. Ci siamo presi ciò che è indispensabile per una vita degna di essere vissuta: una casa dove dormire, uno spazio dove vivere in comune, un posto dove organizzarsi per lottare. Ciò che vogliamo è condividere i nostri sogni e bisogni con chiunque li senta propri e abbia voglia di mettersi in gioco in prima persona. Siamo consapevoli che trasformare se stessi, attraverso la relazione con gli altri, sia il primo passo verso la trasformazione della realtà che ci circonda e opprime.

Per questo ci proviamo ed insistiamo nel provarci da anni. L’esperienza di Pellicceria nasce dopo altre occupazioni ed altrettanti sgomberi da parte delle autorità, e dopo il coinvolgimento e l’incrocio di percorsi di decine e decine di persone. Uno di questi sgomberi, quello della casa occupata di via dei Giustiniani 19, ha portato a qualcosa di più delle solite denunce: 4 arresti e 7 obblighi di firma in commissariato nel dicembre scorso. Se il tribunale del riesame ha deciso di rilasciare i compagni agli arresti, oggi, dopo 7 mesi, grazie all’insistenza del procuratore Scolastico, dovrà nuovamente pronunciarsi su questa situazione, con la possibilità che chi era ai domiciliari ci ritorni.

Di solito, dopo uno sgombero, gli occupanti se ne vanno. A volte occupano altrove, a volte si scoraggiano. Gli sgomberi servono a quello, sono operazioni politiche, come ogni operazione di polizia. Appena un’esperienza di vita prende troppo corpo, troppa consistenza, appena diventa anche solo un pochino pericolosa bisogna tagliarle la testa.

E quindi manganellano gli studenti in università, negano l’acqua a chi resiste sul tetto, buttano giù le scale, pisciano nelle stanze, come successo tre settimane fa a Milano, sporgono denunce, fanno partire processi infiniti. Lo chiamano “ripristinare l’ordine”, illudendosi, pensando che la situazione dopo uno sgombero possa tornare ad essere la stessa di prima. Ma non funziona mai perché la forza di un’occupazione non sta nelle mura dell’edificio occupato, ma nell’intensità della vita, nello spessore dei legami che gli occupanti costruiscono fra di loro, con gli abitanti del quartiere, con tutti quelli che in qualche modo alzano la testa e si danno da fare per resistere.

Il 18 e il 19 luglio 2013 il tribunale di Genova si pronuncerà nuovamente su arresti e misure cautelari richieste da Scolastico. Invitiamo tutti alle iniziative della casa occupata; ci troverete al cineforum, al coro, in palestra, in libreria, in ciclofficina, in taverna. Vi invitiamo a stare agitati, pur sempre vivaci, presenti nelle prossime iniziative di solidarietà, di lotta agli sfratti e di opposizione agli espropri in Valpolcevera per i cantieri del Terzo valico. Aiutateci a diffondere le informazioni ed il banner che troverete anche sul sito giustiniani19.noblogs.org.

Stiamo agitati.
NON SI PUO’ FERMARE IL VENTO!

Casa Occupata di vico Pellicceria 1
Maddalena Centro Storico Genova

AD OGNI SGOMBERO UNA NUOVA OCCUPAZIONE!

Oggi, nella mattinata del 10 Novembre, alcuni compagni hanno rioccupato per alcune ore lo stabile in via dei Giustiniani 19.

A causa dell’immediato intervento della digos e di polizia e carabinieri in assetto antisommossa, che non permettevano ai compagni e ai solidali presidianti di avvicinarsi allo stabile, non è stato possibile aprire e liberare dalle lamiere l’edificio sgomberato lo scorso 7 agosto.

Adducendo la motivazione dello stato di sequestro del palazzo, il PM Scolastico ha disposto immediatamente l’ordine di sgombero e d’arresto dei compagni.

Dopo lunghe trattative, mirate a garantire l’incolumità degli occupanti e il recupero delle attrezzature, la casa è stata abbandonata e i ragazzi all’interno identificati.

Non intimiditi/e da questo atto repressivo, poche ore dopo abbiamo occupato un palazzo di proprietà della Telecom in Vico Superiore di Pellicceria 1 (dietro il coro di San Luca). All’interno di esso verrà portato avanti il progetto di autogestione e le attività sociali che avevamo intenzione di riavviare nello spazio di Giustiniani 19.

Nei prossimi giorni vi aggiorneremo su assemblee ed iniziative. Lo spazio è aperto a nuove proposte.

Nessuno sgombero fermerà la nostra lotta. Da oggi ci troverete nella nuova occupazione e, come sempre, in ogni situazione di conflitto sociale.

 

UNITI/E CONTRO LA REPRESSIONE,

OCCUPAZIONE E AUTOGESTIONE.

 

Le/gli occupanti di Vico Superiore di Pellicceria 1

Una risposta alla crisi. Un primo passo vestro i nostri desideri

Questa mattina è stato occupato uno stabile di più piani al civico 19 di via dei Giustiniani nel centro storico a genova.
L’edificio è del demanio ed era disabitato da svariati anni. L’occupazione vuole essere un modo di coniugare l’esigenza abitativa di alcuni degli occupanti con la necessità di avere un posto pubblico di cui il quartiere può tornare ad usufruire.
Domani domenica 30 ottobre alle ore 16.00 si terrà un’assemblea pubblica.
Di seguito il testo del volantino distribuito…

29 ottobre 2011. Abbiamo occupato uno stabile in via dei Giustiniani 19.
Abbiamo occupato perché abbiamo bisogno di case, di luoghi in cui vivere dignitosamente, perché siamo stanchi di buttare i nostri miseri stipendi in affitti indecenti. Perché il modo in cui ci costringono a inseguire la nostra sopravvivenza, soli e isolati, è la maniera migliore per impedirci di essere solidali, di organizzarci per rendere le nostre vite qualcosa di bello.
Siamo uomini e donne diversi per età e percorsi di vita, ma uniti da bisogni concreti molto simili e dalla comune volontà di organizzarsi per soddisfarli.
Abbiamo occupato perché abbiamo bisogno di spazi in cui costruire ciò che non abbiamo: un luogo di incontro dove costruire rapporti di mutuo appoggio, un ambito in cui discutere e divertirsi, uno spazio per noi e per il quartiere, per mangiare e per studiare, per adulti e per bambini, uno spazio di tutti coloro che lo vivono e lo sentono proprio.
Vogliamo uscire dagli ambiti classici della “politica”, dai suoi linguaggi ideologici, dai suoi dogmatismi.
Siamo qui perché vogliamo opporci al richiamo costante alla guerra tra poveri, all’erosione continua della comunità umana, quella comunità che è l’unico soggetto in grado di resistere e porre le basi di un’esistenza “altra”, viva, solidale, quella comunità che si crea quando gli uomini e le donne si occupano direttamente di ogni ambito della loro vita, quando provano a vivere liberi. Insieme.
Siamo qui per provarci ancora una volta, per ricominciare da quello che siamo e da quello che vorremmo essere.

Lo spazio è aperto da subito, siete tutti invitati, portate quello che pensate possa essere utile.

Sabato dalle 18.30 aperitivo musicale.

Domenica dalle 16.00 merenda – assemblea pubblica.