SOLIDARIETA’ AI NO TAV PERQUISITI E ARRESTATI

Giovedì 26 gennaio 2011. Questa mattina sono stati effettuati in molte città d’italia perquisizioni e arresti nelle abitazioni private e collettive, spazi occupati e altri locali di una cinquantina di persone e realtà  del movimento notav, riguardo alla lotta in valsusa durante lo sgombero della libera repubblica della maddalena del 27 giugno, e il conseguente assedio al cantiere del 3 luglio. Questa operazione, volta a reprimere un movimento che con costanza e determinazione porta avanti la resistenza all’alta velocità da ormai 20 anni, è frutto della paura di uno stato intimorito davanti a un conflitto efficace che sta di fatto fermando un progetto di portata europea e che ha saputo oltrepassare la specificità locale, raggiungendo una maturità collettiva e concretizzando la lotta nella condivisione e l’ autogestione della vita quotidiana nella libera repubblica della maddalena.

Ponendosi come  fronte significativo di opposizione negli anni bui della pace sociale in Italia,  nelle rinnovate tensioni sociali degli ultimi anni il movimento notav ha saputo unirsi ad altri focolai di  ribellione, animando e infondendo fiducia in chi non ha intenzione di abbassare la testa davanti ai progetti dei potenti. Non stupisce quindi che l’operazione sia a 360 gradi.  Non dobbiamo stupirci: gli strumenti che lo stato normalmente utilizza per stroncare la dissidenza sono il carcere e la repressione. Ce lo si aspettava, lo stato ci avrebbe fatto pagare il conto per le dure giornate di resistenza valsusina. Ma sappiamo anche che solo riproducendo certe pratiche possiamo mantenere vive le possibilità di vittoria.

 

Chiunque abbia conosciuto e vissuto la val susa e condiviso e amato la lotta notav, sa bene che c’è la forza e la determinazione di continuare fino in fondo, fermando il tav, superando ogni ostacolo. In quei boschi, sui quei sentieri, davanti a quelle recinzioni e sulle barricate ci siamo stati e ci saremo tutti quanti, ancor di più e ancora più determinati!

Queste poche parole per abbracciare e salutare calorosamente tutti gli arrestati, perquisiti e denunciati. Se la val susa ci è entrata nel cuore ed è dilagata fino ad oltre le alpi, continuiamo  a   farla vivere ovunque. Facciamo tremare la terra sotto i piedi dello Stato. Blocchiamo tutto!

Come sempre, la miglior solidarietà è continuare a lottare.

ORA E SEMPRE NOTAV!
Libertà per tutti e tutte

Casa Occupata Giustiniani 19, Genova

maggiori info
notav.info

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INDYMEDIA MAYDAY

Non spegnere la voce della contro informazione!

LUNEDI’ 30 GENNAIO 2012
Autofinanziamento per pagare le ultime bollette internet del Media Center occupato di via delle Fontane 15. Cercasi smanettoni informatici per ricreare il nodo ligure dello storico progetto internazionale di informazione indipendente. Info: liguria.indymedia[at]gmail.com

ORE 18  – proiezione di “69”
La resistenza allo sgombero dello squat danese Ungdomshuset (Casa della Gioventù). Nikolaj Viborg, 60′, 2008
Tradotto e sottotitolato da liguria independent media center occupato, 2010. Guarda il trailer

A SEGUIRE buffet e serata musicale benefit

ORE 21 –  Gran torneo di briscola a squadre!
Iscriversi entro domenica presso lo spazio sociale dei giustiniani o su giustiniani19[at]canaglie.org

RACCONTI DI RESISTENZA NELLA PRIGIONE A CIELO APERTO

VENERDI’ 27 GENNAIO 2012

ORE 18 | RACCONTI DI RESISTENZA NELLA PRIGIONE A CIELO APERTO
incontro con la delegazione palestinese che ha seguito Music for Peace  nella consegna degli aiuti alle famiglie della Striscia di Gaza

A SEGUIRE | BUFFET E SERATA MUSICALE
autofinanziamento per i lavori di ristrutturazione della casa occupata
bar popolare con birre e amari autoprodotti

ORE 22 | NO CHAPPI? BOURGEOIS!
stavolta per davvero in concerto

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Tributo a Johnny Cash

“San Quentin possa tu morire e bruciare all’inferno. Possano i tuoi muri crollare e possa io vivere per raccontarlo. E possa il mondo addolorarsi del male che hai causato. San Quentin,odio ogni centimetro di te.” J. Cash – San Quentin

VENERDI’  20 GENNAIO 2012
@ casa occupata Giustiniani19

H 21:00  Proiezione del DVD “Johnny Cash live at San Quentin”

Il concerto mozzafiato di Johnny Cash nella prigione di San Quentin nel 1969.
Il pubblico si gode il live dell’ “uomo in nero” nello spazio comune del carcere, si commuove, si sbellica dalle risate. Non gli è difficile identificarsi nei testi che raccontano storie  di prigionia, passioni, droga, amori, scazzottate, della continua ricerca di una libertà negata.

H 22:00    Soulful Bogey LIVE!!

Tornato fresco fresco da New York il cantautore genovese ci propone il suo repertorio di cover e pezzi originali che ha già allietato il pubblico della grande mela.

maggiori info: giustiniani19[at]canaglie.org

9 DICEMBRE 2011 : Una rivolta è scoppiata nel carcere di Montacuto ad Ancona ed ha coinvolto una ventina di detenuti che hanno incendiato ad alcune celle. La protesta era iniziata nella notte,quando i carcerati avevano dato fuoco a delle lenzuale ed è proseguita per tutto i giorno. I detenuti si sono barricati nelle celle con delle lamette,uno di loro si è cucito la bocca con ago e filo. Cinque-sei le celle distrutte dal fuoco.
11 DICEMBRE 2011: E’ stato un sabato sera di tensione nel carcere di Parma dove intorno alle 20:30  i detenuti hanno dato via a una rivolta gettando nei corridoi bombolette di gas,scope,bastoni e generi alimentari. Poi hanno dato fuoco alle lenzuola,creando una grossa nuvola di fumo e causando l’intossicazione dell’agente di polizia penitenziaria in servizio.

Proiezione sulle lotte all’Esselunga e serata benefit

venerdi 13 gennaio
ore 18
@ casa occupata giustiniani 19

proiezione del video
MAI PIU’ SFRUTTATI

maggiori info

a seguire
SERATA DI AUTOFINANZIAMENTO
per sostenere la cassa di resistenza dei lavoratori delle cooperative di logistica

Da mesi i lavoratori della cooperativa Safra, appaltata presso i magazzini dell’Esselunga di Pioltello (MI) sono scesi in lotta, con scioperi improvvisi, picchettaggi e un presidio permanente davanti ai cancelli, contro le condizioni di sfruttamento che da decenni vigono all’interno del posto di lavoro.
I capi delle cooperative e la stessa Esselunga non hanno potuto rispondere che con 22 licenziamenti politici e il ricorso a vere e proprie pratiche squadristiche per piegare la lotta e dividere i lavoratori.
Di fronte a queste manovre la Cassa di Resistenza per il sostegno della lotta diventa un’importante arma in mano ai lavoratori, per rispondere ai licenziamenti e porre le basi per allargare e approfondire la lotta.
Ormai da tempo seguiamo e sosteniamo le lotte dei lavoratori della logistica organizzati dal Si.Cobas e anche per la lotta all’Esselunga di Pioltello, la solidarietà che vogliamo dare a questi lavoratori passa anche attraverso il sostegno alla Cassa di Resistenza.

Lanterna Rossa
Per contatti, info, sottoscrizioni
www.lanternarossage.splider.com
lanternarossage[at]gmail.com
Facebook: Lanterna Rossa

Non si può fermare il vento!

Inizia il nuovo anno alla casa occupata giustiniani 19, con tante iniziative, con  gioia, condivisione e auto-organizzazione. Abbiamo scoperto di non essere soli, di essere una comunità, adesso sappiamo che se rimaniamo uniti mai nessuno sgombero ci fermarà! Avanti tutta.

VENERDI’ 6  GEN
ORE 18 _ alla Maddalena: la favola del 3 luglio in Val di Susa, chitarra e voce di Angelo Maddalena
A SEGUIRE
serata musicale di autofinanziamento

SABATO 7  GEN
ORE 18 _ benefit per Juan: aperitivo musicale  a sostegno di un nostro compagno incasinato con la legge

LUNEDI’ 9  GEN
ORE 18 _ palestra autogestita: incontro per organizzare lo spazio e avviarne i corsi

MARTEDI’ 10  GEN
ORE 16 _ tisaneria: per chiacchierare di corpo, cura e condivisione dei saperi
ORE 21 _ l‘albero di Antonia: libero cinema dei giustiniani, per la II rassegna di film “oltre il consueto, oltre il conforme, per…”

MERCOLEDI’ 11 GEN
ORE  9 _ gran giornata di lavori forzati, per la ristrutturaziuone degli spazi dedicati ai laboratori…portatevi i guanti!

VENERDI’ 13 GEN
ORE 18 _ mai più sfruttati: video sulle lotte all‘Esselunga di Pioltello
A SEGUIRE
aperitivo di autofinanziamento per la cassa di resistenza dei lavoratori delle cooperative di logistica

TUTTI I POMERIGGI E’ APERTO LO SPAZIO SOCIALE AL PIANO TERRA

State agitati!…

LIBERO CINEMA: “OLTRE IL CONSUETO, OLTRE IL CONFORME, PER…”

Rassegna film di gennaio

<<< tutti i martedi ore 21 ingresso gratuito, bar popolare >>>

MAR 10 GEN
L’ALBERO DI ANTONIA
di Marleen Gorris. Paesi Bassi, 1995. (Durata 93 minuti circa)
Affresco di una piccola comunità rurale sull’arco di quattro generazioni, dal 1945 alla fine del secolo. Protagonista invisibile: il tempo che passa. Linea narrativa: matriarcale. Antonia che generò Danielle che generò Thérèse da cui nacque Sarah, voce narrante. In questo Heimat fiammingo gli uomini sono in seconda fila: abietti o fragili o coglioni, talora gentili. Sagace, e qua e là furbesca, mistura di patetico e grottesco, pubblico e privato, violenza e tenerezza con una marcata componente anticlericale e un pragmatico amore per la vita, contrapposto al cupo pessimismo di un vecchio che cita Nietzsche e Schopenhauer.

MAR 17 GEN
TRANSAMERICA

di Duncan Tucker. USA, 2005. (Durata 103 minuti circa)
Transessuale che vive in un quartiere povero di Los Angeles, Bree (Huffman) è costretta – per ottenere l’autorizzazione all’intervento chirurgico che la renderà femmina a tutti gli effetti – a incontrare il figlio adolescente Toby, concepito ai tempi del college quando ancora si chiamava Stanley. A malincuore, va in aereo a prelevarlo in un carcere di New York. Toby la scambia per una dama di carità e Bree, ansiosa di sbarazzarsene al più presto, gli cela la sua vera identità. Faranno il viaggio di ritorno a L.A. in auto. “Non è un film su quello che hai sotto la gonna.” (D. Tucker). Sono i modi con cui è raccontata che ne fanno una commedia notevole: ritmo, sensibilità, attenzione ai particolari, fotografia funzionale (Stephen Kazmierski, polacco), dialoghi pimpanti in un saporito cocktail di dolore e ironia, amarezza e capacità di adeguamento.

MAR 24 GEN
FIRE

di Deepa Mehta. India, Canada, 1997. (Durata 104 minuti circa)
Nella Nuova Dehli di oggi due cognate – la giovane Sita (Das) e la più matura Rahda (Azmi) – sono mogli infelici: il marito della prima, commerciante in pornovideo, ha una cinesina come amante fissa; quello della seconda si è votato alla castità. Le due donne diventano prima amiche, poi amanti. Scoppia uno scandalo. L’omosessualità femminile è ancora un tabù in India. Alla sua 3ª regia, D. Mehta, da anni emigrata in Canada, l’affronta con un film sociologicamente attendibile, di sottile finezza psicologica e di un erotismo che è, insieme, casto, coinvolgente, audace. Un filo di ironia fa da filtro al programma ideologico femminista.

MAR 31 GEN
GO FISH

di Rose Troche. USA, 1994. (Durata 85 minuti circa)
Storie, amori, amicizie, scontri, pettegolezzi in un giro di lesbiche a Chicago. Le cinque donne principali – tre bianche, una nera, una latinoamericana – sono descritte con affetto, rispetto, ironia. Dialoghi spiritosi. Scritto dalla regista esordiente con G. Turner, è un film indipendente a basso costo. Le autrici non vogliono dimostrare, ma mostrare, raccontare, raccontarsi con un fondo di irriverenza che è la loro cifra segreta, non ostentata. È diventato negli anni ’90 un manifesto del cinema lesbico. Il titolo significa “andare a donne”, ma anche “pesca la tua carta”.

 

“OLTRE IL CONSUETO, OLTRE IL CONFORME, PER…”
Ci vorrebbero isolate molecole che si passano accanto senza mai sfiorarsi, avvinti nei mille obblighi della vita quotidiana; o, forse ancor meglio, grumi di rabbia compressa pronta a sfogarsi l’una contro l’altro, in quella lotta per la sopravvivenza che sembrerebbe l’unico modo di esistere nelle nostre stranianti città. Eppure esistono altri modi di stare insieme, di intessere relazioni basate non più sulla sopraffazione e l’indifferenza: oltre l’isolamento del singolo, le modalità rabbiose di aggressività alienate, l’irrisione e l’incomprensione nei confronti di chi propone un essere o un amare non convenzionali; oltre le regole di questo non-vivere sociale, che, per difendere i soprusi in cui è radicato, vorrebbe che li facessimo nostri, o che, infine, noi ci facessimo suoi.