Sorvegliarci è impossibile!!

sorvegliarciOggi, lunedì 17 marzo, su richiesta del procuratore Vincenzo Scolastico, della Digos e carabinieri di Genova, si è tenuta l’udienza presso il Tribunale di sorveglianza per il provvedimento di sorveglianza speciale (articolo 1) a carico di un compagno e una compagna genovesi. La richiesta sottolinea la necessità di applicazione anche dell’obbligo di dimora a Genova per tre anni, in aggiunta alle “normali” restrizioni della libertà già previste dall’articolo.

Mentre il collegio si è riservato di decidere, fuori dal tribunale si è radunata una presenza solidale ai due compagni, particolarmente attivi nelle lotte di opposizione all’Alta Velocità e al Terzo Valico.

“Sorvegliarci è impossibile! Le lotte non si fermano” è quanto recitava lo striscione del presidio.

Nel frattempo, approfittando della pausa pranzo degli operai del neo cantiere di Trasta, in Val Polcevera (nel terreno espropriato solo la settimana scorsa), decine di metri di recinzione sono stati divelti.

Le lotte non si fermano, appunto!

Solidarietà a Mattia e Sofia.

19/2 Incontro NoTav – Il Diritto e l’immaginario

ovvero come il Diritto è il binario su cui il treno della Democrazia deve correre ferreo e veloce

interverranno dalle 16.45 pressol’aula 4 L della facoltà di Architettura, stradone Sant’Agostino, centro storico:

– Nicola Bucci :::: “diritto, violenza e stato d’eccezione”

– Massimo Capitti :::: “stato di necessità e legittima difesa”

– Maurizio :::: comitato alta Valsusa – Radio NoTav

diritto&immaginario

CONCERTO VITO E LE ORCHESTRINE BENEFIT NO TERZO VALICO | GIOVEDì 13 FEBBRAIO

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Il 9 dicembre scorso Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò sono stati arrestati per un’azione condotta nel maggio precedente contro il cantiere del TAV di Chiomonte in cui erano stati danneggiati dei macchinari. L’accusa, “attentato con finalità di terrorismo” (art.270 sexies), è volta a stroncare la resistenza valsusina e, in prospettiva, qualsiasi lotta si opponga a quanto deciso dai poteri economici e politici. Il 22 febbraio prossimo è stata indetta una giornata di mobilitazione nazionale ognuno sul proprio territorio contro l’alta velocità e la repressione. Ne va della libertà di tutti. Terrorista è chi devasta e saccheggia i territori e la vita di chi li abita.

GIOVEDì 13 FEBBRAIO, C/O LA CASA OCCUPATA DI VICO SUPERIORE DI PELLICCERIA, ALLE 19.30 APERITIVO E DALLE 21 CONCERTO DI VITO E LE ORCHESTRINE,
BENEFIT PER IL MOVIMENTO NOTAV NOTERZOVALICO!

VENITE A BERE UN BICCHIERE E SENTIRE BUONA MUSICA!

L’eco della valle arriva in città

Metropolis_05

Molto è già stato detto sulla Tav, sul Terzo Valico e sulle ragioni del No, e tante altre volte vanno ribadite per distogliere le coscienze dalla propaganda nazionale. La popolazione si rende conto di ciò che sommariamente vogliono dire le Grandi Opere: esproprio di terra e/o case ai residenti ed eventualmente di un pezzo del loro cuore; ridefinizione di un territorio, delle sue abitudini, della sua natura in cambio di quel deserto esistenziale fatto di cemento, rumore e inquinamento, che stiamo imparando a conoscere ovunque. Distruzione di un habitat naturale e sociale, insomma.

Quello che alcuni, magari semplificando un po’, definirebbero un panorama di merda.

Ad arricchirsi ovviamente saranno i soliti: la vasta cricca di chi specula sui grossi spostamenti di denaro. Qualcuno ci guadagna subito, altri investono per rifarsi poi con gli interessi. La grande opera rappresenta dunque un grosso spostamento di denaro, ancor prima della sua reale costruzione. Prevede un continuo spostamento di materiali, guardie, e una volta conclusa magari radiazioni (Muos), o merci e manager. Sti cazzi! Per gli sfigati che non ci guadagnano nulla rimane la beffa di un trasporto pubblico abbandonato al grottesco magna-magna delle dirigenze, con frequenze e condizioni sempre peggiori e aumenti del costo del biglietto. La solita esistenza precaria.

Fra tutti questi flussi di soldi, militari e logistica arriviamo al totem della collusione fra la triade sindacale e i padroni: la mistificazione sui nuovi posti di lavoro. Già perché di lavori utili alla collettività ce ne sarebbero a bizzeffe al mondo, ma non sono finanziati. Nemmeno quelli di basilare manutenzione del territorio in cui viviamo, che potrebbero servire a prevenire alluvioni, frane ed esondazioni. Le grandi opere invece spostano banalmente del lavoro fuori città. E si tratta di un lavoro infame: quello contro altri lavoratori, parte dei grandi ed eterogenei movimenti d’opposizione: camionisti contro camionisti, facchini contro facchini, operai contro operai, operai contro contadini, e via dicendo. Sta suonando la sveglia, è tempo di ricordarsi cos’era e cosa vuol dire la solidarietà fra sfruttati, e decifrare, se ci fossero ancora dei dubbi, chi sono i servi e chi i padroni, per sapere a chi far pagare una volta per tutte il conto. Attenzione che scotta.

Le grandi opere quindi al momento sembrano creare più che altro distruzione, cementificazione, spostamenti e, per così dire, attriti. Che scenario! Tutto deve andare di corsa, il denaro, le merci, le quotazioni in borsa, la produttività, e anche noi. Per inseguire gli ingranaggi di un modello di sviluppo in crisi permanente – quella che pagano sempre i poveri – che tende a plasmare noi e quello che ci circonda a propria immagine e somiglianza: spostamenti sempre più veloci, città sempre più grandi, più smog, più stress, impotenza, solitudine, paura, accondiscendenza. E il Tav per unire le metropoli e mettere più velocemente in circolo la loro merda.

Non ci piace. Anche se siamo nati in città e forse ci siamo già sentiti come sabbia imprigionata nella grande clessidra che segna il tempo del nostro lavoro – un ciclo da una parte, un ciclo dall’altra – capiamo che l’alta velocità di una grande opera in valle è come l’alta velocità del progetto di metropoli e, più in generale di città moderna: sposta lavoratori da un quartiere o da un comune all’altro secondo l’offerta di lavoro flessibile, espropria per costruire centri commerciali, e intanto vende ai poveri elettrodomestici usa-e-getta e plastica della Ekom, ai ricchi le alte tecnologie in graziosi centri storici-vetrina, un po’ trasgressivi un po’ patinati, sicuramente cool, sicuramente smart, una volta ripuliti dalle persone.

Capiamo che il progetto dell’alta velocità non riguarda solo i territori dove passerà, ma riguarda ognuno di noi, perché è anche attraverso questi assestamenti che l’attuale sistema di sviluppo mafioso si riorganizza per sopravvivere. E’ giunta l’ora di scioperare dal posto di lavoro allora, dalla scuola, dal proprio ruolo nella normalità, per diffonderci come sabbia negli ingranaggi della produzione. Non ci rimane che bloccare la logistica, è ormai ovunque. Blocchiamo i suoi spostamenti ininterrotti, blocchiamo le merci, i manager che qui viaggiano da sempre in prima classe, i rastrellamenti delle guardie. Facciamolo per noi, per la nostra dignità calpestata, e per le valli in lotta, dove i tentacoli della metropoli cercano oggi di arrivare.

 

Casa Occupata di vico Pellicceria 1

Giovedì 25 luglio passeggiata NOTAV al cantiere del Terzo Valico

Giovedì ore 17.00 San Quirico in Val di Polcevera, davanti al Mercato dei Fiori
passeggiata verso il cantiere per i lavori del Terzo Valico, dove iniziano i lavori e sono presenti in forze carabinieri, celere e digos varia.

Invitiamo tutti a partecipare, anche con una presenza solidale al fianco degli arrestati (6 ai domiciliari, 1 con obbligo di dimora e 2 denunciati a piede libero) in Val Susa venerdì scorso alla passeggiata notturna contro il cantiere dell’Alta Velocità di Chiomonte.
Solidarietà agli inquisiti.
Libertà per tutti.

Festa In Val Polcevera Contro la Repressione!

WEB12-13Aprile

FESTA: della solidarietà attiva fra chi sulla stessa barca ha smesso di lamentarsi, per imparare a costruire l’autonomia del futuro.

IN VAL POLCEVERA: per riunirsi, in autogestione, ancora una volta da tutti i quartieri, contro la legge dell’alta velocità.

CONTRO LA REPRESSIONE: perché tutti devono sapere, per seppellire con una risata i timori e osare l’ammutinamento del presente.

DALLA VAL POLCEVERA ALLA VAL BISAGNO, VERSO IL 25 APRILE.
CONTRO LE GRANDI OPERE E IL MONDO CHE CI SPECULA.
PER ANDARE AVANTI, SENZA LASCIARE INDIETRO NIENTE E NESSUNO.

Due giorni di…
*Contro-informazione: mostre e presentazione di strumenti di autodifesa legale e politica*
*InculArte: prima esposizione del concorso di arte e satira contro la repressione*
*Info-point Mediterraneo Antirazzista*

 

WEBodi_ssea---locandinaWEBpoliceonmybackVENERDI’ 12 APRILE 2013

Circolo Arci Barabini di Trasta – Salita Ca’ dei Trenta, 3 Genova

DALLE 17 proiezioni per bimbi e merenda a cura de Il Pentolino

*distribuzione del nuovo numero della fanzine Stamina* da un’idea di Ares Mozzi in collaborazione con Mass Maddalena Art & Street Spaces una rivista gratuita autoprodotta ripiena di fumetti e illustrazioni, con un pizzico di fotografia, provenienti dalla scena  giovane genovese.

*ODISSEA spettacolo teatrale con ombre, pupazzi e rumori da viaggio* vedi flyer allegato

ORE 20 cena sociale

DALLE 21 concerti (vedi flyer allegato)
*BOXING DOGS* (zena punk rockers)
*BLACK MARKET* (clash cover band) !!!

 

SABATO 13 APRILE 2013

Via pedonale Antonio Piccone di Certosa – fuori dal Circolo Verrina, metro di Brin direzione Rivarolo, Genova

DALLE 13.30 panini arrostisci e mangia, giochi in piazza, burattini e animazione x bimbi a cura de Il Pentolino

*RITMICICLANDO spettacolo di musica con strumenti riciclati e body-percussion*

DALLE 18.30 concerti
*PICCOLA ORCHESTRA DELLA POSTA VECCHIA* (pizzica pizzica e tammuriata)
*VITO&LE ORCHESTRINE LIVE*

Presentazione cortei
* NoTav-TerzoValico del 20 aprile in Basso Piemonte
* e anti-fascista del 25 aprile in Valbisagno

ORE 21 cena sociale

 

Benefit Cassa Solidale Ligure
PER LA RETE GENOVESE CONTRO LA REPRESSIONE
Cassa Solidale Ligure n* postepay 4023 6005 9375 2910 * X maggiori info * cassasolidaleligure@gmail.com *

 

Di qui non si passa

Cinque parole chiare, ferme, decise e nessun uso della forza.
Dieci invece gli avvisi di conclusioni indagini nei confronti di altrettanti attivisti NoTav: “interruzione di pubblico servizio” uno dei reati contestati.
Siamo in estate, nelle vallate interessate dai lavori della grande inutile opera del Terzo Valico si scende in strada, si sceglie di presidiare insieme terreni e abitazioni: la terra non si espropria, la dignità non si compra.
La gente è per strada, non fa paura il caldo, non fa paura il mettersi in gioco: siamo tutti lì perché è giusto, per difendere il posto dove siamo nati, cresciuti, dove abbiamo scelto di vivere, perché è arrivato il momento di esserci per fermare il Terzo Valico.
Ci siamo tutti, con sedie, ombrelloni e viveri di ogni genere, con chiacchiere, opinioni, idee.
Siamo a Trasta, a Pontedecimo, a Ceranesi, a Campomorone, a Borgo Fornari, a Serravalle e ad Arquata.
Siamo giovani, anziani, bambini, padri, madri: donne e uomini che hanno scelto di lottare perché il futuro dei propri figli non ha prezzo.
A distanza di cinque mesi, nelle nostre valli le persone parlano, scendono in piazza e nelle strade, si informano, discutono, ci si conosce un po’ di più, si creano reti di amicizia, sta nascendo un nuovo tessuto sociale dimenticato da tempo.
Il pubblico servizio…abbiamo appena iniziato a costruirlo.
E la lotta continua.
Il 30 gennaio saremo a Gavi per impedire nuovi espropri.

NoTav, per difendere la nostra terra.

Movimento No Tav – Terzo Valico

***

L’apparato repressivo continua inesorabile la sua opera.
Lo scorso Dicembre 11 compagni sono stati colpiti da varie misure restrittive graduate dai domiciliari sino agli obblighi di firma che sono state in parte revocate negli aspetti più pesanti (i compagn* sottoposti ai domiciliari) e parzialmente confermate ancora per 4 persone costrette e sottoposte a tutt’oggi agli obblighi di firma. La manovra repressiva riguarda in tutto  13 denunciati in seguito allo sgombero di Giustiniani19, che era la loro casa oltre che uno spazio di socialità e di lotta.
La nostra solidarietà va oggi agli amici e compagni del movimento NO TAV TERZO VALICO colpiti dalle ultime denunce per interruzione di pubblico servizio durante i blocchi messi in atto la scorsa estate contro gli espropri di case e terreni per la costruzione del Terzo Valico.
L’interesse economico dei soliti sfruttatori delle nostre vite e della nostra terra non potrà fermare la volontà di uomini e donne che hanno capito che questa lotta non è per la difesa del proprio privato pezzo di terra, ma per la difesa dell’ambiente, dello spazio in cui viviamo, della nostra possibilità di scegliere come vivere e stare insieme.
La crescita di questo movimento e delle sue ragioni è sotto gli occhi di tutti.
Ma ciò che farà vincere è la condivisione e la determinazione nel portare avanti una lotta che ci porta a contrapporci materialmente e non solo ideologicamente a questo progetto.
Chiunque provi a opporsi a questo sistema, in cui l’interesse di pochi soverchia l’interesse di molti, viene sistematicamente represso.
Intimidazioni, minacce, denunce sono la prima, subdola, arma che usano contro di noi.
Solo unendo la lotta contro il Terzo Valico alle altre lotte avremo la forza di mettere in crisi i piani dei padroni e sperimentare un’alternativa concreta di vita.

SI PARTE E SI TORNA INSIEME.

Rete genovese contro la repressione