“Molto gentilmente” da Genova

Nelle ultime settimane Caselli è stato contestato ovunque abbia tentato di presentare la sua faccia e il suo ultimo libro. Il procuratore di Torino, la cui ultima impresa è l’aver orchestrato l’operazione repressiva che ha portato all’arresto di alcuni resistenti No Tav lo scorso 26 gennaio, si lagna della scarsa simpatia che riscuote nelle strade, rimarcando il primato dello Stato come monopolizzatore della violenza, parallelamente al diritto dei suoi lettori ad assistere agli imperdibili eventi che continua ad annullare. Per ora, l’ultima vivace contestazione è stata offerta a Caselli dai solidali No tav genovesi…

 

dai media di regime:

No Tav, Caselli contestato
Urla e bottigliate, la polizia carica

Dopo le proteste alla Feltrinelli di Milano, duri attacchi contro il magistrato invitato dal sindaco a presentare il suo ultimo libro. Insulti sui muri, esplose bombe carta, infranti vetri. Scaraventate le transenne contro gli agenti. Il procuratore replica: “Protestare è giusto, ma dare del boia a un magistrato non è democratico”
di BRUNO PERSANO

Si sono presentati in un centinaio per contestare il procuratore capo di Torino Gian Carlo Caselli invitato dal sindaco Vincenzi a Genova il suo ultimo libro “Attacco alla giustizia”. A Milano le proteste avevano costretto gli organizzatori a cancellate l’appuntamento alla libreria Feltrinelli e fatto dire al magistrato che “un clima di odio vuole farmi tacere”. A Genova l’incontro c’è stato nella sala dorata di Tursi, ma fuori, per la strada, i giovani anarchici e dei centri sociali hanno scritto “Caselli boia” sulle facciate dei palazzi e sui monumenti, infranto i vetri delle finestre, scaraventato le transenne contro gli agenti.

Il gruppo dei No Tav accusa il magistrato di voler criminalizzare il movimento con i recenti arresti per gli scontri nell’estate scorsa in Val di Susa (a Marassi è imprigionato uno dei 26 attivisti arrestati).

In Via Garibaldi, davanti al palazzo comunale dove si svolgeva l’incontro con il magistrato, i manifestanti hanno mostrato uno striscione dove hanno scritto: “Caselli: Tav? Baciamo le mani. Liberi subito tutti”. Un intero pattuglione di agenti in assetto antisommossa ha blindato la strada e i vicoli che, dalla Maddalena, risalgono verso palazzo Tursi.

E’ scoppiata una bomba carta, poi un gruppo di facinorosi è sfuggito al controllo dei militari e ha raggiunto il palazzo della Prefettura. Ha lanciato un paio di bottiglie contro le finestre. L’intenzione era colpire gli uffici governativi: in realtà le finestre infrante sono quelle degli uffici di Circuito Cinema Genova. Gli agenti hanno caricato i manifestanti

Dispersi dagli agenti, gli attivisti hanno usato le bombolette spray per sporcare le facciate di via San Lorenzo e il monumento di Vittorio Emanuele II in piazza Corvetto: “Caselli boia”. “Morte ai re”. “Via le truppe dalla Val di Susa”. “No Tav liberi”.

gelido il commento del magistrato: “Se uno si limita a protestare, fa quello che la democrazia gli consente, ma dare del boia a un magistrato o a un poliziotto non è simpatico e non mi pare un granchè democratico. Ieri abbiamo annullato l’iniziativa di Milano – spiega Caselli – perchè si svolgeva in una situazione logistica che esponeva la gente perbene a una circolazione non di idee, ma di qualcos’altro di meno simpatico.
Oggi la situazione era diversa: l’incontro c’è stato”.

E poi ha aggiunto, in risposta alle accuse che gli rivolgono gli attivisti No Tav: “Il pm è il primo anello di una sequenza che poi prevede il gip e ora ci sono tre ordinanze del tribunale della Libertà. In uno stato di diritto si tenga conto anche di questo”.

(21 febbraio 2012)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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