Libertà in pellicola: rassegna d’aprile

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La tecnica mista come denuncia dell’alienazione dell’uomo nella società in movimento. I film mostrano in diversi modi, chi ironicamente, chi drammaticamente, chi allegoricamente il difficile (quasi impossibile) rapporto tra l’uomo e la sua creazione, tra l’arte e i suoi luoghi specifici e in definitiva tra l’uomo e il suo ambiente: la società.
Libertà: è quella rivendicata dai film già all’interno della loro struttura. La tecnica mista infatti presuppone lo svariato utilizzo di diverse tecniche cinematografiche (riprese dal vivo, pittura delle immagini, tecnica del fotoscopio e animazione). Libertà: è quella utilizzata per raccontare le storie. Nei film infatti spesso viene abbandonata la classica successione cronologica per dare spazio a salti di tempo e di luogo. Libertà: è in fondo quella desiderata dai protagonisti di questi film.

GIOVEDI’ 5 – ALLEGRO NON TROPPO di Bruno Bozzetto (1977)
La fantasia musicale italiana,  una storia che si forma seguendo la musica, ricca di invenzioni narrative e riferimenti meta-cinematografici ed in fin dei conti riflessione ironica sulla società, i suoi usi e i suoi costumi.

GIOVEDI’ 12 – AMERICAN POP di  Ralph Bakshi (1981)
Epopea di una famiglia di musicisti ebreo-russi, in fuga dal loro paese alla ricerca del sogno americano.
Volo pindarico sulla musica popolare americana e sulla società che la crea.
Il sogno morirà inesorabilmente.

GIOVEDI’ 19 – THE WALL di Alan Parker (1982)
Immagini dure, eccessive, confuse. Uno squarcio sull’uomo, sulla società, sui suoi rapporti sociali. Sul potere che lo distrugge o lo plagia. L’arancia meccanica musicale.

GIOVEDI’ 26 – L’URLO di Rob Epstein, Jeffrey Friedman (2010)
Allen Ginsberg, cantore della contro-cultura americana. La sua vita, le sue poesie, il suo urlo disperato.

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