Festa In Val Polcevera Contro la Repressione!

WEB12-13Aprile

FESTA: della solidarietà attiva fra chi sulla stessa barca ha smesso di lamentarsi, per imparare a costruire l’autonomia del futuro.

IN VAL POLCEVERA: per riunirsi, in autogestione, ancora una volta da tutti i quartieri, contro la legge dell’alta velocità.

CONTRO LA REPRESSIONE: perché tutti devono sapere, per seppellire con una risata i timori e osare l’ammutinamento del presente.

DALLA VAL POLCEVERA ALLA VAL BISAGNO, VERSO IL 25 APRILE.
CONTRO LE GRANDI OPERE E IL MONDO CHE CI SPECULA.
PER ANDARE AVANTI, SENZA LASCIARE INDIETRO NIENTE E NESSUNO.

Due giorni di…
*Contro-informazione: mostre e presentazione di strumenti di autodifesa legale e politica*
*InculArte: prima esposizione del concorso di arte e satira contro la repressione*
*Info-point Mediterraneo Antirazzista*

 

WEBodi_ssea---locandinaWEBpoliceonmybackVENERDI’ 12 APRILE 2013

Circolo Arci Barabini di Trasta – Salita Ca’ dei Trenta, 3 Genova

DALLE 17 proiezioni per bimbi e merenda a cura de Il Pentolino

*distribuzione del nuovo numero della fanzine Stamina* da un’idea di Ares Mozzi in collaborazione con Mass Maddalena Art & Street Spaces una rivista gratuita autoprodotta ripiena di fumetti e illustrazioni, con un pizzico di fotografia, provenienti dalla scena  giovane genovese.

*ODISSEA spettacolo teatrale con ombre, pupazzi e rumori da viaggio* vedi flyer allegato

ORE 20 cena sociale

DALLE 21 concerti (vedi flyer allegato)
*BOXING DOGS* (zena punk rockers)
*BLACK MARKET* (clash cover band) !!!

 

SABATO 13 APRILE 2013

Via pedonale Antonio Piccone di Certosa – fuori dal Circolo Verrina, metro di Brin direzione Rivarolo, Genova

DALLE 13.30 panini arrostisci e mangia, giochi in piazza, burattini e animazione x bimbi a cura de Il Pentolino

*RITMICICLANDO spettacolo di musica con strumenti riciclati e body-percussion*

DALLE 18.30 concerti
*PICCOLA ORCHESTRA DELLA POSTA VECCHIA* (pizzica pizzica e tammuriata)
*VITO&LE ORCHESTRINE LIVE*

Presentazione cortei
* NoTav-TerzoValico del 20 aprile in Basso Piemonte
* e anti-fascista del 25 aprile in Valbisagno

ORE 21 cena sociale

 

Benefit Cassa Solidale Ligure
PER LA RETE GENOVESE CONTRO LA REPRESSIONE
Cassa Solidale Ligure n* postepay 4023 6005 9375 2910 * X maggiori info * cassasolidaleligure@gmail.com *

 

Il 25 APRILE E’ TUTTI I GIORNI

riceviamo e diffondiamo il materiale prodotto dal CSA Pinelli per lanciare il corteo del 25 Aprile in Valbisagno!

25 APRILE 2013 GIORNATAIl 25 aprile è ogni volta che vediamo una svastica su un muro e la cancelliamo, il 25 aprile è ogni volta che lottiamo per liberarci da un silos o da un centro commerciale che non ci serve o per salvaguardare un ponte che serve, ogni volta che liberiamo una terra, uno spazio abbandonato o una casa sfitta. Il 25 aprile è ogni volta che qualcuno scappa da un carcere o da un centro di identificazione ed espulsione (C.I.E.).

Ha ancora senso essere antifascisti?
Sì, finché ci saranno fascisti avremo un buon motivo per essere antifascisti!
Se oggi possiamo dire che il fascismo non rappresenta più un pericolo istituzionale, non possiamo fare a meno di constatare come, in alcune città, sia un pericolo sociale e politico: continuano gli accoltellamenti e le aggressioni ai danni di compagni, di migranti e di tutti quelli che, a parer loro, rappresentano la diversità.
Vengono approvate ogni giorno, leggi vergognose che tagliano i servizi, limitano gli spazi e le libertà personali, sempre solo a discapito delle classi meno abbienti.
Il fatto che nella nostra città questi topi di fogna siano pochi non ci da la scusa per dormire sugli allori: anche se ce ne fosse solo uno, sarebbe già troppo. E’ meglio prevenire che curare!

Il Pinelli porta avanti la sua lotta contro il fascismo, il capitalismo e l’emarginazione ogni giorno, in quartiere e non solo, facendo della cultura e della lotta elementi fondamentali per una sensibilizzazione delle persone partendo dal basso e per eliminare spazi di possibile agibilità ai razzisti.
E’ attiva la palestra popolare di boxe, un momento di aggregazione sportiva, all’insegna dello sport inteso come un DIRITTO allo sviluppo della persona, GRATUITO. Un’ altra attività svolta riguarda un gruppo di giovani del quartiere (medie-superiori) che frequenta il Pinelli, stiamo cercando aiutati dai ragazzi del PENTOLINO, di realizzare progetti volti alla sensibilizzazione di questo gruppo di giovanissimi rispetto a tematiche a noi vicine, aiutandoli ad “auto organizzare” ciò  che più gli interessa e piace fare.

Da alcuni mesi funziona l’ orto urbano che, con la collaborazione di abitanti giovani e anziani del quartiere, intende riappropropriarsi di uno spazio verde, sovrastante il centro sociale, ad oggi lasciato all’incuria.

Lavorando insieme e godendo del frutto del lavoro comune, pensiamo di poter trasmettere al quartiere voglia di riappropriazione, volta soprattutto all’autosostentamento ed alla coscienza riguardo il cibo che attraversa le nostre tavole.

A maggio (18- 19) organizzeremo il MEDITERRANEO ANTIRAZZISTA, un torneo di calcio, organizzato in collaborazione con compagni di Palermo, Roma e Napoli. L’obiettivo è quello attraverso lo sport inteso come momento di divertimento e aggregazione far “vivere” e riappropriarsi di valori come l’antirazzismo, quartieri periferici spesso abbandonati a se stessi e poco solidali al proprio interno.

Ci saranno squadre genovesi composte da bambini e adulti di tutte le nazionalità e formazioni in trasferta, che arriveranno da tutta Italia e anche dall’estero.

Purtroppo, nei periodi di crisi, la memoria è breve e far breccia nelle menti più influenzabili non è così difficile. Sottovalutare il nemico o non riconoscerlo può rivelarsi molto più semplice di quanto si creda.
E’ in atto una vera e propria operazione di revisionismo storico che, in maniera subdola, mira a rappresentare il fascismo come un movimento che è partito da buone idee di tipo sociale, per poi cadere nella trappola del nazismo e della guerra. In realtà quelle che vengono spacciate come grandi conquiste fasciste, l’INPS ad esempio, derivano da realtà precedenti semplicemente statalizzate e trasformate nei colossi inconcludenti che tutti noi conosciamo. E questo vale per tutto, bonifica dell’agro pontino compreso.

25 APR MAN GIORNATASiamo stanchi di chi si commuove il 25 aprile durante i cortei istituzionali e poi non muove un dito contro l’apertura di sedi fasciste, autorizza cortei razzisti e prende le distanze da azioni di antifascismo militante, arrivando addirittura a condannare l’esecuzione di Mussolini del 28 aprile 1945.
Forse questa gente, che si dice di sinistra, farebbe bene a ricordare che i partigiani non usavano la disobbedienza civile, bensì i fucili.   E meno male!

Per legge i fascisti non potrebbero dare vita a organizzazioni che superino i cinque iscritti, avere sedi, organizzare cortei, esporre o inneggiare a simboli del ventennio o che si rifanno a tale ideologia.
Il fatto che queste leggi le abbiano fatte due democristiani come Scelba e Mancino ci rende chiaro come l’antifascismo sia (o dovrebbe essere) un valore di tutti, un paletto, un presupposto imprescindibile e non “proprietà privata” di comunisti e anarchici.
Come mai, allora, sono liberi di presentarsi alle elezioni?

Noi abbiamo perso la fiducia nella giustizia borghese già prima di Piazza Fontana e allora dove non arriva la legge arrivano i compagni.
Purtroppo però, dove arrivano i compagni la legge arriva eccome, quasi sempre con il massimo della pena.
Vero è che spesso per i restanti 364 giorni all’anno l’antifascismo è una prerogativa di soli comunisti e anarchici.
Noi non abbiamo dimenticato i partigiani fucilati a 16 anni che venivano chiamati banditi, non abbiamo dimenticato i compagni accoltellati che vengono chiamati teppisti.
Con Dax, Renato, Auro, Fausto, Iaio  e tutti gli altri nel cuore.
Al fianco, e non alla testa, di chi ogni giorno lotta contro il fascismo, il razzismo, il sessismo, il capitalismo, l’omofobia e la devastazione dei territori, del nostro tempo, delle nostre vite.

CSA PINELLLI

InculArte – bando di satira contro la repressione

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Bando del concorso:

InculArTe – Occhio vivo e mani alle penne

Un mostro si aggira in città! Nascosto al buio negli antri della burocrazia e del potere, si nutre della nostra libertà, ci risucchia e ci spreme con i suoi tentacoli . Per alcuni è solo una leggenda, ma anni di testimonianze raccolte ci dimostrano il contrario. Ed Egli disse : << …e il suo nome sarà “Repressione”!!>> <<Oh anima del purgatorio>>

Dagli spaventosi racconti dei sopravvissuti comprendiamo la sua enorme capacità di assalire il dissenso. Chiunque potrebbe essere il prossimo!

Con il presente bando vogliamo ,innanzitutto, render note all’intera popolazione l’esistenza e la pericolosità di questo mostro.  Unitevi a noi per sconfiggerlo, partecipando in questa occasione con materiale artistico di vario genere, nella forma divertente e riflessiva della satira.

Soggetto promotore e finalità del concorso

Il soggetto promotore è OCCHIO VIVO che diffonde notizie sulla Repressione e sui suoi mezzi. Difatti, fidi e tentacolari servi impersonati da ambigui e noti personaggi di magistratura e polizia scivolano ininterrottamente sulla loro viscosa bava per le città, braccando e cacciando chi si ribella al loro putrido olezzo.

Con il presente bando viene indetto il concorso “InculArTe – Occhio vivo e mani alle penne”.

Questa prima edizione del concorso si propone di offrire a molti artisti la possibilità di prendersi gioco del grottesco mondo della Repressione e dei suoi mezzi. Desideriamo quindi incoraggiare l’estro dei liberi amanti dell’arte su un vasto tema quale è la Repressione, in ogni sua forma, e sullo sgherro a noi più caro…rullo di tamburi…Don PM Vincenzo Scolastico, per i suoi esilaranti trascorsi e l’attuale cautelare interessamento con cui ha lusingato i dissidenti genovesi.

Partecipazione

-Possono partecipare artisti e non di tutte le età,  singoli o in gruppo, con opere di qualsiasi natura legate ai temi sopra indicati.

-Le opere verranno accettate a condizione che abbiano come obiettivo: seppellire la Piovra Repressione con una risata!

-Non verranno premiati gli artisti ma i loro frutti.

-Si consiglia, per evitare eventuali futuri scherzi dei detrattori, l’uso di pseudonimi.

Termini e modalità di partecipazione

Gli elaborati dovranno essere inviati entro il 10 del mese d’aprile,  possono essere consegnati di persona tutti i giorni feriali (Sabato escluso) dalle 18.30 alle 20 presso la Casa occupata di Vico Superiore di Pellicceria 1, o il Centro di Documentazione Il Grimaldello di via della Maddalena 81r, per via telematica all’ indirizzo occhiovivo@autoproduzioni.net, per via aerea o per via sotterranea.

Esito del concorso e Premi

Ad Aprile, durante la grande Festa Contro la Repressione in Val Polcevera, verrà premiata l’opera più rappresentativa dalla nostra super giuria. Tutti i concorrenti vedranno comunque esposto in quell’occasione il loro materiale, nonché saranno premiati con la pubblicazione delle loro opere in una rivista auto-prodotta, diffusione on-line e affissione muraria, a carico degli organizzatori.

 

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scolasticoAllegato 1

Don Vincenzo, Baciamo le Mani!

Magistrati omertosi e immobilismo giudiziario contraddistinguono la Procura e la Direzione Distrettuale Antimafia del pm Vincenzo Scolastico a Savona, prima di esserne allontanato.

Con Vincenzo Scolastico a capo della Direzione Distrettuale Antimafia di Savona l’asse ‘Ndrangheta-Cosa Nostra” era totalmente libera di gestire tutto il territorio ligure. La DDA di Genova, stranamente, non ha mai avviato nessun provvedimento, né perquisizione, né sequestro a carico dei soggetti coinvolti in attività criminali di stampo mafioso, che agivano nel territorio ligure, indicati dalle Procure di Sanremo, Milano, Torino e Reggio Calabria. Dalla DDA il silenzio.

“In particolare l’allontanamento di Scolastico sarebbe legato all’inchiesta sul presunto complotto organizzato dall’imprenditore Gino Mamone che avrebbe tentato di corrompere il presidente dell’Associazione magistrati in Liguria, Francesco Pinto. A gestire quel fascicolo era stato appunto Scolastico e Pinto ne fu tenuto inizialmente all’oscuro. Carte scottanti rimaste a lungo sulla scrivania di Scolastico, all’insaputa del collega, che hanno finito per generare dissapori” (Genova24.it).

Allontanato non Cacciato

Così ad oggi, Vincenzo Scolastico lo ritroviamo riciclato a Genova con l’intento di coordinare un pool di magistrati che con lui si occupano a tempo pieno di criminalità organizzata, di ordine pubblico e di repressione politica. Con particolare attenzione sembra dedicarsi ad un gruppo variegato di persone che nell’ultimi anni ha occupato case e spazi sfitti nel Centro Storico del capoluogo, cercando di dare il proprio contributo alle contestazioni degli studenti, dei lavoratori e alle lotte per la difesa del territorio.

Don Vincenzo ha adesso il compito, in evidente coerenza coi suoi trascorsi, di dirottare le attenzioni e le energie di altri magistrati della procura per seguire le lotte di chi cerca realmente di sanare le necrosi create dagli apparati di Stato.

Certo è più semplice approfittare dei media e dirottare l’attenzione dell’opinione pubblica verso l’evidente fenomeno di conflitto e tensione sociale che verso qualcosa di più “sommerso” e invischiato col potere istituzionale.

Equiparando il conflitto sociale alla criminalità organizzata e attribuendo al dissenso politico le caratteristiche di un sodalizio delinquenziale, continua ad oggi da parte di Scolastico e del suo pool l’accanimento su una ristretta lista di “nomi noti”, intesi come capro espiatorio, che col tempo sembra destinata ad accrescersi. Nell’uso sistematico di forme di limitazione delle libertà individuali, decontestualizzando episodi e gesti e proponendoli al vaglio di codici che nella maggior parte dei casi sono di origine e datazione fascista (Codice Rocco), appare invece sempre più un attacco inteso a colpire e “rieducare”, più che gli atti in sé, il pensiero dissidente.

Fonti: www.casadellalegalità.info, www.francescozanardi.org, www.ilsecoloxix.it., www.genova24.it.

 

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Allegato 2

Tessiamo una rete contro la repressione

La prima apparizione pubblica a Genova del neo redento pm Scolastico, nelle vesti del boia reazionario, l’abbiamo nel 2010 in occasione del rinato movimento studentesco, culminato con la “sommossa” del 14 dicembre romano. In quell’occasione, in seguito ad una serie di manifestazioni concluse con cariche delle Forze dell’Ordine ai danni di un movimento radicalizzato nelle pratiche antiautoritarie, compariva sulle veline giornalistiche come paladino dell’Ordine e futuro persecutore di certe dannose e crescenti infiltrazioni di “stampo anarchico” nelle manifestazioni politiche.

Da quei giorni sono successe molte cose. Di sicuro nel giro di due anni si sono potuti vedere i frutti delle sue attenzioni preponderanti su questa galassia di giovani e meno giovani. Dal 2012 inizia a stringersi la maglia della repressione su alcuni “noti agitatori” genovesi. Tanto per cominciare, vengono introdotte per cinque compagni misure cautelari consistenti in obblighi di firma e/o obblighi di dimora notturna e nel comune di Genova. Tre di questi accusati della partecipazione agli scontri sotto la Prefettura nel 2011, al fianco degli operai di Fincantieri, in difesa del loro posto di lavoro; gli altri due accusati di essersi opposti ad un controllo da parte di una ronda di carabinieri e alpini. In realtà per tutti e cinque i reati contestati si dimostreranno presto un pretesto per punire una condotta più generale di vita, un pensiero politico dissidente. Guarda caso in quei mesi l’occupazione del palazzo in via dei Giustiniani 19 aveva ridato slancio all’autogestione e alle lotte per la casa, anche a Genova come contemporaneamente nel resto d’Italia. Inoltre i primi mesi del 2012 avevano segnato la generalizzazione a Genova, come in molte altre città, della lotta contro il TAV.

Dunque era comprensibile fin da subito l’intento della Procura di colpire pochi per educare molti. Inizialmente con un basso profilo che non ha destato l’allerta adeguata, nonostante la pericolosità dell’escamotage che ha introdotto una sorta di DASPO anche per le manifestazioni politiche. Con questo Genova è sembrata un vero e proprio banco di prova per tagliare le gambe in silenzio alle rinvigorite movimentazioni in Italia contro crisi, austerità e grandi opere. Scolastico rispondeva così agli appelli dei Ministri degli Interni, Maroni prima Cancellieri poi, dribblando gli appunti della magistratura sull’anticostituzionalità di un simile provvedimento. Da una parte questo para-Daspo ha permesso di tenere lontani i compagni sotto misura cautelare, un po’ come gli ultras degli stadi, da alcune manifestazioni ritenute “a rischio incidenti”, spostandogli le firme nel medesimo lasso temporale del corteo. D’altra parte le misure repressive stesse, con la connessa minaccia di inasprimento se ritenute insufficienti, volevano bastare come deterrente per recuperare un certo stile di vita considerato delinquenziale. Questo sarà chiaro a fine anno con gli arresti, intesi come aggravamento della custodia cautelare, conseguenti allo sgombero della casa occupata.

Quattro dei cinque vengono arrestati per la vivace, naturale, nonché limitata, reazione alla chiusura forzata con lamiere del palazzo che aveva visto intrecciarsi le loro lotte e le loro vite. Sedici giorni di domiciliari per loro, più l’aggiunta di altri sette nomi agli obblighi di firma. Il riesame in Tribunale sancirà in breve la loro scarcerazione e il proscioglimento dalle misure per altri tre. Ma non finisce qua. Mentre sette di loro continuano a firmare, anche due volte al giorno, e il grosso dei loro averi continua ad essere sotto sequestro nel palazzo, il don Pm ricorre il 19 Marzo 2013 alla Cassazione romana e all’avvio, in tempi record per la burocrazia italiana, di vari altri processi, di cui alcuni contro il movimento studentesco del 2010.

Gli esempi appena citati sono solo alcuni tasselli di un elenco di provvedimenti nei confronti di questa galassia genovese, definita con pressappochismo area anarco-insurrezionalista. Da non dimenticare la lunga trafila di Avvisi Orali per la Sorveglianza Speciale inaugurata nel 2009, e legittimata dal vigente Codice Rocco di mussoliniana memoria; la raffica di Fogli di via e arresti contro l’opposizione al TAV ordinata nell’ultimo anno dal pm “democratico”, nonché cosiddetta “toga rossa”, Caselli; gli arresti con accusa di Devastazione e Saccheggio per il 15 ottobre romano, e l’arresto del redattore di un blog sulle campagne di solidarietà ai prigionieri. Che dire, sembra arrivata l’ora di resistere, di stringere i denti e organizzarci insieme contro la piovra Repressione. Domani potrebbe toccare ad uno di voi. Stiamo agitati.

 

PDF _ leggi, stampa, diffondi:  Bando – InculArte – Allegato1 – InculArteAllegato2 – InculArte

 

InculArTe – Occhio vivo e mani alle penne

occhiovivo@autoproduzioni.net * info: giustiniani19.noblogs.org

Dax: presentazione a Genova, corteo a Milano

 

dax viveDAX: 10 ANNI SENZA TE * 10 ANNI CON TE

Dieci anni fa Davide “Dax” Cesare veniva ucciso a Milano per mano fascista, colpito da 12 coltellate perché compagno attivo nelle lotte per la casa e militante dell’O.R.So (Officina di Resistenza Sociale) e i solidali e amici accorsi all’ospedale San Paolo venivano caricati a freddo e con ferocia dalla polizia. A dieci anni da quella che è stata chiamata la “notte nera di Milano”, i compagni e le compagne di Dax hanno costruito assieme al movimento milanese 3 giornate di dibattiti e iniziative su antifascismo, lotta per la casa, antirazzismo, palestre popolari per il 15, 16 e 17 marzo.

GENOVA venerdì 8 MARZO 2013
ORE 18 PRESENTAZIONE
DELLA TRE GIORNI MILANESE
E PROIEZIONE DEL VIDEO
“Viva Dax libero e ribelle”
+ APERITIVO MUSICALE DI AUTOFINANZIAMENTO
@ casa occupata di Pellicceria 1
X INFO http://giustiniani19.noblogs.org/post/2013/03/07/849/

MILANO 15,16,17 MARZO 2013
tre giorni di controinformazione, lotta, sport popolare
sabato 16 MARZO 2013 manifestazione nazionale antifascista e anticapitalista
ORE 15 piazza24marzo
X INFO daxvive.info